TRAMA:
Siamo attorno al 1890- Dorian Gray (Ben Barnes), un bellissimo ragazzo dall'aria ingenua e un pò svampita, giunge nella londra vittoriana perché ha ereditato una fortuna dal nonno. Egli è un orfanello, nato quando suo padre era già morto. La madre invece morì mettendolo al mondo. Viene subito preso sotto l'ala protettrice di Lord Henry Wotton (Collin Firth) che lo instrada alla dissolutezza. Nel frattempo il pittore omosessuale Basil Hallward (Ben Chaplin) completa il ritratto del giovane. Alla presentazione del dipinto gli astanti non possono fare a meno di notarne la bellezza e la perfezione. Wotton dice a Gray che l'opera di Basil è anche meglio del vero Dorina, perché esso non invecchierà, al contrario del giovane che, col tempo, esteriormente si rovinerà. Wotton stuzzica semplicemente Gray chiedendogli se sarebbe disposto a vendere l'anima al diavolo pur di rimanere giovane. Dorian Gray prende la questione sul serio e, esprimendo un desiderio, riesce a rimanere giovane concentrando l'effetto degli anni sul dipinto...
E poi basta, guardatevelo!
FRASI:
Si può morire di buon senso, Dorian, facendosi scappare ogni attimo, la vita è un attimo, non c'è niente dopo, quindi fai in modo che arda come la fiamma più viva.
Ogni impulso che soffochiamo ci avvelena l'esistenza.
GIUDIZIO PERSONALE:
Molto belli i costumi e la ricostruzione degli ambienti, poco realistica la visione iniziale di una Londra vittoriana palesemente ricostruita a computer. Un film nel complesso gradevole, anche se sono varie le differenze tra questa pellicola e il libro di Wilde da cui è tratto. Non mi ha fatto impazzire l'interpretazione di Ben Barnes nel ruolo di Dorian. Devo dire che ho trovato, invece, assai bravo Collin Firth nel personaggio di Wotton. La storia, ovviamente, più che conosciuta non da allo spettatore particolari sorprese ma se amate i film in costume e quei piccoli salti nel passato potete occupare un pò il tempo nella visione di questo film.